Leggi bene l’etichetta
Ormai è noto a tutti quanto sia importante limitare l’assunzione di sale nella nostra alimentazione quotidiana. Le linee guida raccomandano di non superare i 5 grammi al giorno (circa un cucchiaino da tè), e questa regola vale a tutte le età, fin dall’infanzia. Non a caso, i pediatri consigliano di non aggiungere sale alle pappe fino almeno ai 12 mesi di vita.
Il motivo è semplice: il sale non solo può contribuire allo sviluppo di ipertensione e malattie cardiovascolari, con danno anche renale, ma tende a creare una sorta di “assuefazione al gusto salato”. Più lo utilizziamo, più il nostro palato si abitua, spingendoci a ricercare piatti sempre più sapidi e, di conseguenza, a eccedere senza rendercene conto.
Se il sale che aggiungiamo manualmente alle pietanze è relativamente facile da gestire, molto più complicato è controllare quello che si definisce “sale occulto”, ossia quello contenuto in numerosi prodotti industriali e trasformati. Tra i principali:
- insaccati e salumi,
- dadi da brodo e condimenti pronti,
- snack salati e patatine,
- pizze e focacce,
- formaggi stagionati e anche fusi (come le sottilette),
- sughi pronti e cibi in scatola (legumi, tonno, ecc.),
- dolci industriali (crostatine, biscotti, merendine, cereali da colazione),
- bevande e salse confezionate, dove il sodio compare spesso tra gli additivi.
Per imparare a ridurre il consumo di sale, il primo passo è leggere attentamente le etichette. Se non compare la parola “sale”, potresti trovarlo indicato come sodio. In questo caso, per calcolare la quantità effettiva di sale, bisogna moltiplicare il valore del sodio per 2,5.
Gli alimenti vengono classificati in base al loro contenuto:
- alto contenuto: oltre 1 g di sale ogni 100 g di prodotto,
- medio contenuto: tra 0,3 g e 1 g ogni 100 g,
- basso contenuto: meno di 0,3 g ogni 100 g.
Un buon modo per ridurre il sale è imparare a sostituirlo con alternative più salutari. Le erbe aromatiche e le spezie, ad esempio, donano sapore ai piatti senza compromettere la salute. Inoltre, al posto dei dadi industriali ricchi di sodio, possiamo prepararne di fatti in casa:
basta frullare sedano (coste e foglie), carote, cipolla e salvia, distribuire il composto in una vaschetta per il ghiaccio e congelarlo. Una volta solidificati, i cubetti possono essere trasferiti in un sacchetto per alimenti e utilizzati al bisogno, per arricchire minestre, zuppe e risotti con un gusto naturale e senza eccessi di sale.
In questo modo, oltre a migliorare la qualità della nostra alimentazione, educhiamo il palato a sapori più genuini e meno dipendenti dal salato.
Ringraziamenti: Imagine by Peggy_Marco