Il fumo di tabacco è un fattore di rischio anche per i tuoi reni. Molti ritengono che i danni provocati dal tabacco siano solo riferibili ai polmoni. Purtroppo non è così, invade in maniera strisciante tutto l’organismo, danneggiando tutti gli organi. Per maggiori informazioni link
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La prevenzione è il farmaco migliore
di Autore Aspnat on 14/03/2025 Nessun commentoLa Giornata Mondiale del Rene 2025, svoltasi il 13 Marzo a San Severo ha rappresentato un’importante occasione per sensibilizzare la comunità sulla salute renale e promuovere stili di vita sani. Grazie all’impegno di tutti i partecipanti e degli organizzatori, l’evento ha contribuito a diffondere conoscenze fondamentali e a rafforzare il legame tra la popolazione e i professionisti della salute.
In alcuni locali della sede storica del Municipio, Palazzo dei Celestini, sono state allestite 4 postazioni per visite nefrologiche. Sono state effettuate 70 visite, di cui circa 40 corredate da ecografia, è stata rilevata la pressione arteriosa ed è stato eseguito un test sulle urine per la valutazione di ACR, un esame che misura la quantità di albumina nelle urine in rapporto alla creatinina e permette di individuare precocemente eventuali danni renali, specialmente in soggetti a rischio, come diabetici o ipertesi. L’esecuzione dei test urinari è stata resa possibile grazie alla disponibilità di Biotecho srl, una eccellenza pugliese nel campo delle biotecnologie.
Un sentito ringraziamento ai medici Mauro Forcella, Lello dell’Aquila, Clorinda Avanzi, Silvio Spada, Ciro Niro, nonché a Carmela Barletta, Angela Amorusi, Rosanna Piazzola e Carmela Fersurella e ai Soci ASPNAT che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di San Severo e in collaborazione con l’Assessorato alla sanità nella persona della dott.ssa Luciana De Lallo.
13 MARZO 2025:SCREENING PER LA DIAGNOSI PRECOCE DI MALATTIA RENALE.
di Autore Aspnat on 06/03/2025 Nessun commentoIn occasione della Giornata Mondiale del Rene, il 13 marzo 2025, l’Associazione per lo Studio e la Prevenzione delle Nefropatie-Alto Tavoliere e il Comune di San Severo si uniscono per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce delle malattie renali. La collaborazione tra le due realtà mira a fornire un servizio gratuito di screening per la diagnosi precoce, fondamentale per contrastare l’insorgere di patologie renali e migliorare la qualità della vita delle persone.
L’iniziativa avrà luogo dalle 9:00 alle 13.00 presso Palazzo dei Celestini, sede del Comune, Officina di Quartiere al pianoterra, dove professionisti del settore sanitario effettueranno controlli gratuiti per monitorare la salute renale dei dipendenti comunali e dei cittadini. Saranno disponibili anche materiali informativi riguardanti la corretta prevenzione, i fattori di rischio e le modalità di gestione delle malattie renali. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 850 milioni di persone nel mondo soffrono di malattie renali, molte delle quali sono prevenibili o trattabili se diagnosticate precocemente. La Giornata Mondiale del Rene rappresenta una occasione fondamentale per sensibilizzare tutti sull’importanza di prendersi cura della propria salute renale e sottoporsir egolarmente a controlli.
Come partecipare. L’accesso al servizio di screening è gratuito, per agevolare l’organizzazione, è richiesta la prenotazione inviata via mail a info@aspnat.it
LEGGI TUTTOProteggi la salute dei Tuoi reni
di Autore Aspnat on 04/03/2025 Nessun commentoSono circa 850 milioni le persone nel mondo che sono colpite da Malattia Renale Cronica (MRC) . Se non diagnosticata e non trattata tempestivamente, la MRC può progredire fino all’insufficienza renale, portando a gravi complicazioni ed a mortalità precoce. Si prevede che entro il 2040 la MRC diventerà la quinta causa principale di riduzione dell’aspettativa di vita, per questo vi è l’urgente necessità di strategie globali per combattere le malattie renali.
Le categorie di soggetti ad alto rischio di malattie renali dovrebbero essere sottoposte a test mirati.
I maggiori fattori di rischio per la malattia renale sono:
- Diabete
- Ipertensione
- Patologie cardiovascolari
- Obesità
- Storia familiare di malattia renale
Altri fattori di rischio sono:
- Danno renale acuto
- Malattia renale correlata alla gravidanza
- Malattie autoimmuni (come ad esempio il Lupus eritematoso o la Vasculite)
- Essere nati prematuramente o con un basso peso alla nascita
- Ostruzione delle vie urinarie
- Calcoli renali frequenti
- Difetti congeniti che interessano i reni o il tratto urinario
- Determinanti sociali quali basso livello di istruzione, basso reddito, condizioni lavorative disagiate, ambiente, stile di vita non corretto, tipo di organizzazione sanitaria, etc.
Diabete e reni
di Autore Aspnat on 24/09/2024 Nessun commentoIl danno renale nel paziente con diabete di tipo 2 è una complicanza comune e potenzialmente grave, nota come nefropatia diabetica. Questo tipo di danno renale si sviluppa gradualmente e, se non trattato, può portare a insufficienza renale cronica (IRC) e alla necessità di trattamento sostituivo, quale la dialisi o il trapianto di rene.
Meccanismo del danno renale nel diabete di tipo 2
La nefropatia diabetica è causata principalmente da livelli elevati e persistenti di glicemia, che danneggiano progressivamente i vasi sanguigni dei reni, in particolare i glomeruli, le strutture che filtrano il sangue.
I meccanismi principali sono:
- Iperglicemia cronica: provoca una serie di processi infiammatori e ossidativi che danneggiano i capillari renali.
- Ipertensione: frequente nei diabetici e contribuisce al peggioramento del danno renale.
- Sovraccarico renale: l’eccesso di glucosio nei reni sovraccarica il sistema di filtraggio, causando iperfiltrazione glomerulare. Con il tempo, i glomeruli si danneggiano, riducendo progressivamente la capacità di filtrare efficacemente il sangue.
- Proteinuria: il danno ai glomeruli permette alle proteine, soprattutto l’albumina, di passare nelle urine. Questo è uno dei segni clinici di nefropatia diabetica.
Stadi della nefropatia diabetica
La nefropatia diabetica può essere suddivisa in cinque stadi:
- Iperfiltrazione: iniziale aumento della velocità di filtrazione glomerulare (VFG).
- Microalbuminuria: comparsa di piccole quantità di albumina nelle urine (30-300 mg/24h).
- Macroalbuminuria: perdita più significativa di proteine (>300 mg/24h).
- Diminuzione della funzione renale: riduzione della VFG con aumento della creatinina sierica e ridotta clearance della creatinina.
- Insufficienza renale terminale: la funzione renale si riduce drasticamente, richiedendo dialisi o trapianto.
Fattori di rischio
- Iperglicemia cronica: mantenere il controllo glicemico è fondamentale.
- Ipertensione: l’ipertensione non controllata accelera il danno renale.
- Fumo: peggiora l’ossigenazione dei tessuti e il danno vascolare.
- Dislipidemia: livelli elevati di colesterolo e trigliceridi contribuiscono al danno vascolare.
- Durata del diabete: maggiore è il tempo trascorso con il diabete, maggiore è il rischio di sviluppare nefropatia.
Un diabete non controllato può portare a diverse complicanze, quali: retinopatia diabetica, ictus, arteriopatia periferica, piede diabetico, cardiopatia coronarica, insufficienza renale cronica.
Diagnosi
- Esame delle urine: per rilevare la presenza di albumina (albuminuria o proteinuria).
- Esami del sangue: per monitorare la funzione renale (creatinina, VFG).
- Esami di imaging: ecografie renali per valutare dimensione e struttura dei reni.
Prevenzione e gestione
- Controllo glicemico: mantenere i livelli di glicemia il più vicino possibile alla norma con farmaci adatti.
- Controllo della pressione arteriosa
- Dieta bilanciata: ridurre l’assunzione di sale e proteine per non sovraccaricare i reni.
- Smettere di fumare: il fumo aggrava la progressione del danno renale.
Trattamenti recenti
Negli ultimi anni, i farmaci come gli inibitori del SGLT2 (ad es. dapagliflozin, empagliflozin) hanno mostrato benefici non solo nel controllo della glicemia ma anche nel rallentare la progressione della malattia renale diabetica. Questi farmaci, riducendo la glicemia attraverso l’inibizione del riassorbimento del glucosio nei reni, aiutano a proteggere la funzione renale.
Conclusioni
Il danno renale nei pazienti con diabete tipo 2 può essere prevenuto e gestito attraverso un controllo rigoroso della glicemia e della pressione arteriosa, cambiamenti dello stile di vita e, quando necessario, l’uso di terapie farmacologiche appropriate. Un monitoraggio regolare della funzione renale è essenziale per identificare precocemente il danno e prevenire la progressione verso l’insufficienza renale.
photo credits: https://www.sbmedical.it
LEGGI TUTTOXXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
di Autore Aspnat on 11/02/2024 Nessun commentoMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
11 febbraio 2024
«Non è bene che l’uomo sia solo».
Curare il malato curando le relazioni
«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18). Fin dal principio, Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria.
Penso ad esempio a quanti sono stati terribilmente soli, durante la pandemia da Covid-19: pazienti che non potevano ricevere visite, ma anche infermieri, medici e personale di supporto, tutti sovraccarichi di lavoro e chiusi nei reparti di isolamento. E naturalmente non dimentichiamo quanti hanno dovuto affrontare l’ora della morte da soli, assistiti dal personale sanitario ma lontani dalle proprie famiglie.
Allo stesso tempo, partecipo con dolore alla condizione di sofferenza e di solitudine di quanti, a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, si trovano senza sostegno e senza assistenza: la guerra è la più terribile delle malattie sociali e le persone più fragili ne pagano il prezzo più alto.
Occorre tuttavia sottolineare che, anche nei Paesi che godono della pace e di maggiori risorse, il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Questa triste realtà è soprattutto conseguenza della cultura dell’individualismo, che esalta il rendimento a tutti i costi e coltiva il mito dell’efficienza, diventando indifferente e perfino spietata quando le persone non hanno più le forze necessarie per stare al passo. Diventa allora cultura dello scarto, in cui «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” – come i nascituri –, o “non servono più” – come gli anziani» (Enc. Fratelli tutti, 18). Questa logica pervade purtroppo anche certe scelte politiche, che non riescono a mettere al centro la dignità della persona umana e dei suoi bisogni, e non sempre favoriscono strategie e risorse necessarie per garantire ad ogni essere umano il diritto fondamentale alla salute e l’accesso alle cure. Allo stesso tempo, l’abbandono dei fragili e la loro solitudine sono favoriti anche dalla riduzione delle cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare.
Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento. Esso colpisce la persona in tutte le sue relazioni: con Dio, con sé stessa, con l’altro, col creato. Tale isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine in tutti i passaggi cruciali della vita.
Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre.
Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo.
A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi.
In questo cambiamento d’epoca che viviamo, specialmente noi cristiani siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento. E così cooperiamo a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione.
Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne.
Roma, San Giovanni in Laterano, 10 gennaio 2024
FRANCESCO
Copyright © Dicastero per la Comunicazione – Libreria Editrice Vaticana
credits foto:https://ita.animalia-life.club/comunicazione-medico-paziente
LEGGI TUTTOImportanza della prevenzione delle nefropatie da mezzo di contrasto
di Autore Aspnat on 02/09/2023 Nessun commentoSpesso si rendono necessari accertamenti diagnostici più approfonditi, che possono avere effetti collaterali. Le nefropatie da mezzo di contrasto, sono delle complicanze renali che possono verificarsi dopo l’utilizzo di agenti di contrasto a base di iodio utilizzati in alcune procedure radiologiche, ad esempio la TAC o l’angiografia, per migliorare la visibilità delle strutture interne degli organi esaminati.
L’importanza della prevenzione delle nefropatie da mezzo di contrasto è fondamentale perché queste condizioni possono portare a danni renali significativi e, in alcuni casi, persino all’insufficienza renale acuta. Alcuni fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo di nefropatie da mezzo di contrasto includono:
- Insufficienza renale preesistente
- Diabete
- Età avanzata
- Utilizzo di farmaci nefrotossici
- Disidratazione
Per prevenire le nefropatie da mezzo di contrasto è importante, quindi, valutare i fattori di rischio, mantenere un adeguato stato di idratazione, esaminare la possibilità di sospendere temporaneamente farmaci nefrotossici prima della procedura. Dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, monitorare attentamente la funzione renale del paziente, specialmente nei casi a rischio elevato.
Nei pazienti ospedalizzati la nefropatia da contrasto è considerata la terza causa di insufficienza renale, il monitoraggio risulta facilitato dal ricovero in ambiente ospedaliero. Tuttavia, alcune procedure possono essere eseguite anche in regime ambulatoriale, per cui, in presenza di fattori di rischio bisogna tutelare la salute del paziente anche a domicilio con un attento monitoraggio.
Sull’argomento è stato pubblicato per gli operatori sanitari un documento intersocietario con le raccomandazione della Società Italiana di Nefrologia SIN , Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica SIRM , Associazione Italiana di Oncologia Medica AIOM
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LEGGI TUTTOOndate di calore: un rischio per la salute
di Autore Aspnat on 28/06/2022 Nessun commentoLe condizioni climatiche caratterizzate da temperature molto elevate per più giorni consecutivi, frequentemente associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. possono rappresentare un rischio per la salute. Nei prossimi 30 anni le ondate di calore potranno diventare la causa ambientale principale di morti premature nelle regioni meridionali della UE.
Il caldo eccessivo altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. L’esposizione prolungata a temperature elevate può determinare disturbi leggeri, quali crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, tipo congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, fino alle ondate di calore, possono provocare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti.
E’ necessario aumentare l’assunzione di liquidi, sia bevendo più acqua, sia mangiando frutta e verdura. Infatti, la disidratazione, oltre a sintomi quali mal di testa, vertigini, crampi, secchezza delle mucose, edemi, determina una riduzione della quantità delle urine favorendo infezioni (cistiti) e formazione di calcoli. La disidratazione e la vasodilatazione dovute al caldo possono rendere necessario un adeguamento della terapia antipertensiva., che dovrà essere corretta dal medico. Non fate autoprescrizione!
Come difendersi dal caldo
- Non uscire nelle ore più calde: (tra le 11.00 e le 18.00).
- Migliorare l’ambiente di casa e di lavoro, schermando le finestre con tende oscuranti regolabili che blocchino il passaggio della luce, ma lascino circolare l’aria. Utilizzare con moderazione l’aria condizionata, mantenendo la temperatura tra 25-27°C. Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore non è consigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo.
- Bere molti liquidi: Bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo., se non controindicato da particolari patologia (ad esempio scompenso cardiaco, epilessia, etc)
- Evitare bevande alcoliche
- Consumare pasti leggeri:
- Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali. Proteggere la testa con cappelli leggeri e chiari. Proteggere gli occhi di adulti e bambini con occhiali da sole con filtri UV.
- Ventilare l’abitacolo dell’auto prima di iniziare un viaggio, evitare le ore più calde della giornata, tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in auto, neanche per tempi brevi.
- Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata.
Per ulteriori informazioni consultare il sito del Ministero della Salute
LEGGI TUTTORegione Puglia: scadenza il 31 marzo 2022 dell’esenzione per reddito
di Autore Aspnat on 01/04/2022 Nessun commentoSaranno rinnovati automaticamente per gli aventi diritto gli attestati di esenzione per reddito (E01, E02, E03, E04, E94, E95, E96). E’ possibile verificare o autocertificare la propria esenzione accedendo con Spid o con CNS-TS al link della Regione Puglia.
Hanno diritto all’esenzione per reddito:
- Cittadine e i cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro- E01: esenzione per visite ed esami specialistici.;
- Persone disoccupate e i familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico – E02: esenzione per visite ed esami specialistici ;
- Persone titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico – E03: esenzione per viste ed esami specialistici e per l’acquisto di farmaci;
- Persone titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico –E04: esenzione per viste ed esami specialistici e per l’acquisto di farmaci;
- Persone appartenenti a nuclei familiari con reddito annuo complessivo fino a 18.000,00 euro, incrementato di 1.000,00 euro per ogni figlio a carico – E94: esenzione totale o parziale per l’acquisto di farmaci;
- Persone di età superiore a 65 anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro – E95: esenzione totale o parziale per l’acquisto di farmaci;
- Persone appartenenti a nuclei familiari con reddito annuo fino a 23.000,00 €, incrementato di 1.000,00 € per ogni figlio a carico – E96: esenzione totale o parziale per l’acquisto di farmaci..
Giornata Mondiale del Rene: 10 Marzo 2022
di Autore Aspnat on 10/03/2022 Nessun commentoPerchè una Giornata Mondiale del Rene? E’ necessario accendere un faro sulla malattia renale cronica che silenziosamente prosegue la sua marcia e, trovando terreno fertile soprattutto in chi è affetto da diabete e/o ipertensione, si espande come una epidemia. A livello mondiale ne è colpito circa il 10% della popolazione adulta, i pazienti italiani che soffrono di una nefropatia media o grave sono oltre quattro milioni. L’aumento dei numeri è dovuto all’invecchiamento della popolazione ed anche alla riduzione delle visite nefrologiche durante il periodo della pandemia. Per la Giornata Mondiale del Rene ASPNAT Onlus ha scelto 4 parole-chiave : consapevolezza – essere responsabili delle proprie scelte; conoscenza – ridurre il gap acquisendo informazioni appropriate per seguire percorsi di prevenzione, diagnosi e cura; collettività – sapere che la salute del singolo è un bene comune; complessità – rivolgersi in caso di necessità al Nefrologo, lo specialista che cura i reni.
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